Coordinamento Campagne Rete Italiana Pace e Disarmo
Mobilitazione nazionale “Stop Armi Egitto”
Verità e giustizia per l’omicidio di Giulio Regeni. Libertà e giustizia per Patrik Zaki.
Chiediamo il rispetto dei diritti umani e delle libertà di espressione e di associazione in Egitto, e in ogni altro Paese.
Sabato 19 Dicembre 2020 dalle ore 11:00 alle 12:00
Manifestazioni, presidi, presenze (nel rispetto delle regole per la pandemia) davanti al Municipio, in ogni città!
Dopo aver diffuso, a pochi giorni dalla chiusura delle indagini sul caso Regeni, la richiesta al Governo di richiamo dell’Ambasciatore italiano dall’Egitto, di una forte azione di pressione sulle autorità egiziane e la cancellazione degli accordi di cooperazione e vendita di armi con il regime di al-Sisi la nostra Rete ha deciso di indire una mobilitazione simbolica nazionale per sabato 19 dicembre 2020. Nel rispetto di tutte le regole decise per la limitazione della diffusione del contagio da Covid-19 abbiamo pensato di promuovere in tutti i Comuni d’Italia delle iniziative simboliche a sostegno delle nostre richieste e avendo come obiettivo il rispetto dei diritti umani e delle libertà di espressione e di associazione in Egitto, e in ogni altro Paese. Vi chiediamo di aiutarci nel promuovere tali iniziative, che saranno più forti e visibili quanto più saranno diffuse!
INDICAZIONI PRATICHE SU COSA FARE
Organizzare per Sabato 19 dicembre dalle 11.00 alle 12.00 un momento pubblico e simbolico (nel pieno rispetto di tutte le prescrizioni per contrastare la pandemia di Covid-19) di fronte al Municipio della propria città, se possibile con il coinvolgimento di Sindaco ed Amministrazione Comunale (in particolare in caso di adesione già arrivata alla campagna “Verità per Giulio Regeni”)
Segnalare l’iniziativa al coordinamento nazionale alla mail segreteria@retepacedisarmo.org
Leggere il testo sottostante, proposto dalla nostra mobilitazione, registrando il momento e facendo fotografie da condividere su siti, social media, con i seguenti hashtag #StopArmiEgitto #VeritàPerGiulio #LibertàPerPatrick
Rilanciare le notizie, le proposte, le iniziative lanciate dal coordinamento nazionale di questa mobilitazione.
Di fronte ai risultati dell’inchiesta della Procura di Roma sulle violenze e sulle torture subite da Giulio Regeni per mani di apparati statali egiziani; di fronte agli oltre 1000 morti nelle carceri egiziane dal 2013 ad oggi, ai 60.000 prigionieri politici tra i quali, detenuto da 10 mesi senza processo, Patrick Zaki, il giovane egiziano studente all’Università di Bologna; di fronte a tutto questo, non possiamo tacere.
L’Italia e l’Europa devono dimostrare la loro fermezza democratica per la tutela dei più elementari ed inalienabili diritti umani; il diritto alla vita, il diritto al giusto processo, la libertà di espressione, la condanna della tortura.
La difesa di quei Diritti richiede scelte precise, atti concreti, coerenza di comportamenti. Come ha detto il Presidente della Repubblica Mattarella, “l’intangibile dignità della persona è al di sopra di ogni forma di discriminazione e di ogni ordinamento”. Dunque, la dignità e la memoria di Giulio Regeni valgono più di qualsiasi affare; la libertà di Patrick Zaki e un giusto processo valgono di più di qualsiasi rapporto diplomatico.
Non possiamo rimanere indifferenti e giustificare che il nostro Paese mantenga le normali relazioni diplomatiche, commerciali e politiche con un regime che fa un uso sistematico e sfrontato della violenza e della tortura ritenendosi impunibile. Chiediamo dunque che venga revocata l’autorizzazione già rilasciata per la vendita di due fregate militari e che vengano accantonate tutte le ipotesi di futuri contratti militari.
INVITIAMO A MANIFESTARE LA RICHIESTA DI VERITÀ E GIUSTIZIA PER GIULIO E LA SOLIDARIETÀ E VICINANZA CON PATRICK chiedendo
AL GOVERNO ITALIANO:
il richiamo dell’Ambasciatore italiano dall’Egitto
la cancellazione degli accordi di cooperazione e vendita di armi con il regime di al-Sisi,
revocando l’autorizzazione già rilasciata per la vendita di due fregate militari e che vengano accantonate tutte le ipotesi di futuri contratti militari.
ALL’UNIONE EUROPEA E AI SUOI STATI MEMBRI:
di essere coerenti con i principi ed i valori che stanno alla base delle nostre democrazie condizionando accordi e cooperazione al rispetto dei diritti umani e di non derogare o barattare questi principi con interessi di parte.
Rassegna Stampa per l’Appello